Il sonno dei bambini è senza dubbio uno dei problemi più frequenti che preoccupano le famiglie moderne, e
probabilmente anche la tua. Magari starai leggendo questo articolo per curiosità o più probabilmente perché i tuoi bambini hanno problemi ad addormentarsi, o si svegliano ripetutamente durante la notte o, ancora, fanno molta fatica a svegliarsi al mattino.
E magari spesso ti senti affaticato e spossato. Come te, tanti altri genitori con bimbi che hanno problemi di sonno sono spesso nervosi e stanchi. La mancanza di sonno regolare, a lungo andare può provocare molti disagi al tuo organismo, soprattutto quando a una notte insonne o, comunque, disturbata fai seguire una lunga giornata di lavoro e impegni vari. È un po’ come se ti mancasse l’ossigeno, un elemento essenziale per la sopravvivenza.
Eh sì … i problemi di sonno dei bambini sono fonte di grande preoccupazione. Per questa ragione una delle domande più frequenti che mamme e papà rivolgono a parenti, amici, medici o specialisti vari è: “come faccio a far addormentare mio figlio?” È una domanda che ti sei posto anche tu,vero?
Questo dilemma è di difficile soluzione. Non c’è una regola scientifica che valga indistintamente per tutti: i bambini sono molto diversi gli uni dagli altri e alle diversità fisiche, caratteriali e di età se ne aggiungono tante altre di ordine più prettamente sociologico come, per esempio, il Paese di origine, la cultura, il contesto sociale circostante.
Il biologo molecolare americano John Medina nel suo libro “Naturalmente intelligenti” cerca di affrontare al meglio questo tipo di situazioni. Lo stesso autore si è più volte interrogato sull’opportunità e l’utilità di affrontare un argomento così ostico come il sonno dei bambini, ma alla fine ha deciso di dedicarvi un intero capitolo del suo libro, quanto meno per fornire ai genitori come te alcuni consigli di massima che ha ricavato dalle sue competenze scientifiche ed esperienze personali.
Il ciclo del sonno di un adulto può essere paragonato ad uno di quei comodi ed eleganti ascensori dei grandi uffici, realizzati affinché la discesa sia quasi impercettibile, in modo da fornire agli utenti il massimo comfort, mentre il sonno dei nostri figli può essere assimilato a quelle attrazioni presenti in molti parchi giochi in tutto il mondo in cui una sorta di ascensore altissimo vi solleva da terra e poi vi lascia cadere ad una velocità vertiginosa nel vuoto facendovi rimanere senza respiro. Nel primo caso il “viaggio” dall’ultimo piano al primo è gradevole e progressivo, nel caso del sonno dei bambini invece si passa bruscamente da un’altezza vertiginosa al piano terra.
Quando ti metti a letto, passi lentamente da una prima fase di veglia ad una di sonnolenza. Questo passaggio sta ad indicare che il normale ciclo del sonno sta iniziando. Cominci, quindi, a scendere lentamente nelle sue varie fasi: perdi coscienza di te e del tuo corpo, fino a raggiungere il vero sonno, la cosiddetta fase NREM4. Essa inizia circa novanta minuti dopo che il ciclo si è avviato e in questo stadio è molto difficile svegliarsi: questa fase è caratterizzata dalla totale assenza di movimenti corporei e oculari. In realtà non dura molto a lungo.
Normalmente dopo 30 minuti dall’inizio della fase NREM4 si avvia il processo inverso. Il passaggio successivo è costituito da quella che gli esperti chiamano, invece, fase REM, caratterizzata dai primi movimenti oculari e del corpo. È un sonno più lieve e si può essere svegliati con facilità. Al termine di questo stadio il percorso ricomincia daccapo: scivoli nuovamente verso una fase NREM4 che avrà ancora una durata di circa mezz’ora, per poi tornare ad un sonno più leggero. Questi passaggi possono ripetersi anche fino a cinque volte nella stessa notte.
Nessuno dorme con la stessa intensità per tutta la notte e, mi dispiace dirlo, il tuo bambino non fa certo eccezione!
Il sonno dei bambini è molto diverso da quello degli adulti. Al posto di cicli regolari in cui il sonno diventa sempre più profondo per poi alleggerirsi, nei piccini sono state individuate solo due fasi, quelle che il ricercatore Richard Ferber definisce “active sleep” e “quiet sleep“. Questo, essenzialmente, sta a significare che il tuo neonato deve iniziare a imparare come dormire, non è in grado di imitare autonomamente il ciclo del sonno degli adulti per molti mesi, se non addirittura per anni.
Gli esperti hanno cercato di spiegare il perché di questo fenomeno. Quando un bimbo è ancora nel grembo materno risponde e si adegua ai ritmi biochimici della madre. Questo avviene perché è legato indissolubilmente al corpo materno attraverso la placenta e il cordone ombelicale. Tutti i mammiferi forniscono calore, cibo, acqua e ormoni ai piccoli che portano in grembo e, quindi, anche l’ormone che ha il compito di regolare il ciclo veglia-sonno nei bambini, cioè la melatonina. Essa è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Alla nascita il legame strettissimo che unisce la madre al nascituro viene reciso drasticamente e il piccolo deve iniziare da subito a cercare un proprio equilibrio.
Il primo problema che deve risolvere è quello legato al cibo. Dovendosi nutrire molto spesso con una frequenza di appena due o tre ore, il bebè dovrebbe riuscire a dormire tranquillo solo quando ha la pancia piena. Questa, però, è soltanto un’ipotesi, in quanto ci sono alcuni piccini che traggono così tanta energia dal cibo che assumono che dopo aver mangiato sono pronti a giocare, piangere o cercare di ricevere attenzioni da parte degli adulti.
Quindi, un’alimentazione sufficiente e frequente non assicura il corretto svolgimento del ciclo del sonno.
Esiste, comunque, un’equivalenza approssimativa tra le due fasi del sonno dei bambini e quello degli adulti.
Quello che Ferber definisce “active sleep” è paragonabile al sonno REM. Ciò significa che in questo passaggio tuo figlio si sveglia molto più facilmente ed è più irrequieto. Durante il sonno sono presenti movimenti degli occhi e delle palpebre e spesso anche di braccia e gambe.
A differenza degli adulti quando il neonato inizia ad addormentarsi entra immediatamente in questa prima fase. Per la maggior parte di loro questo primo stadio ha una durata di circa 20 o 30 minuti.
Successivamente tuo figlio entra nella fase di “quiet sleep“, paragonabile alla tua fase NREM4. Il suo respiro diventa profondo e regolare, i movimenti oculari si arrestano. In questo momento potresti pensare di adagiarlo nel suo lettino senza il terrore che si svegli improvvisamente.
Questo stato di sonno profondo può durare un’ora circa, perciò se hai delle faccende da sbrigare …approfittane!!!
Ed ecco che il ciclo del sonno dei bambini si conclude.
A questo punto:
I meccanismi che regolano questi passaggi non sono ben conosciuti e si potrebbe ipotizzare che ci siano dei bambini che nascono con la capacità innata di dormire in modo costante e regolare per tutta la notte, mentre ce ne sono altri che non possiedono questa abilità e hanno un sonno più irregolare caratterizzato da continui risvegli e da una oggettiva difficoltà nel riaddormentarsi.
Se tuo figlio è uno di questi, qui trovi ulteriori approfondimenti del biologo Medina, o dai un’occhiata a “Sonno del neonato: correnti di pensiero a confronto” per scoprire strumenti utili e metodi pratici che possono aiutarti a regolarizzare il sonno del tuo bimbo.