Le difficoltà di apprendimento a scuola.

  • Postato da: Marco Masella

difficoltà di apprendimento 1Le difficoltà di apprendimento a scuola sono spesso interpretate da educatori, maestri ed insegnanti, come mancanza di volontà, maleducazione, eccessiva vivacità da parte del bimbo e ricollegate a problemi di comportamento sociale.

Spesso, però, questi comportamenti nascondono vere e proprie problematiche fisiologiche che se opportunamente individuate possono essere risolte o quantomeno gestite. È ormai frequente che in alcuni bambini già alla scuola materna emergano dei problemi di comportamento causati da questo tipo di difficoltà.

Le difficoltà di apprendimento che si manifestano in comportamenti “sgraditi” sono varie. Vediamone alcune:

 

  • Difficoltà di Apprendimento: Bambini che non ascoltano.

    Ci sono dei piccoli particolarmente sensibili al rumore, per cui ne sono terribilmente infastiditi. Spesso si tratta di bimbi che hanno avuto otiti ripetute e che hanno perciò una sensibilità uditiva definita iperacusia. Molto più semplicemente ci sentono un po’ troppo e quando si trovano in ambienti rumorosi, se ci si rivolge loro con toni della voce alti ne sono infastiditi. Quindi, ciò che viene interpretato come una difficoltà di apprendimento in realtà ha cause più “fisiche”. Essendo così sensibili ai rumori, accade spesso che a scuola non riescano a stare attenti e concentrati, almeno a prima vista. In realtà non è vero che non sono attenti: sono attenti a dei piccoli rumori come una matita che cade, una pagina girata, mentre la voce dell’insegnante è troppo forte e non riescono a sopportarla. Tuo figlio fa così? Se lo ritrovi descritto in questi aspetti smettila di preoccuparti sulle sue capacità di apprendimento e focalizza la tua attenzione sul vero problema.

 

  • Difficoltà di Apprendimento: Bambini che non stanno fermi.

    Se i bambini sembrano irrequieti e non riescono a stare fermi spesso non dipende dalla loro educazione ma semplicemente hanno problemi di tatto. Se si infastidiscono se anche solo li sfiori, dipende dal fatto che hanno un tatto superficiale molto sviluppato. Per questo motivo quando stanno seduti non riescono a star fermi, si muovono continuamente, si agitano, scrollano le spalle proprio come se avessero degli spilli sulla sedia. È il caso del tuo bimbo? Pensaci!

 

  • Difficoltà di Apprendimento: Bambini che guardano troppo vicino.

    Ci sono bimbi che hanno difficoltà di apprendimento a causa di un’eccessiva sensibilità alla luce; ovvero sono fotosensibili. Sono quelli che di notte girano al buio per casa senza mai inciampare e che quando c’è il sole cercano sempre un posticino in penombra. In questo caso, ti sarà capitato di osservare tuo figlio mentre guarda la tv e magari di vederlo vicinissimo allo schermo. Probabilmente non starà guardando le immagini, ma i pixel della televisione, perché attentissimo ai particolari e con una memoria visiva eccezionale.

 

  • Difficoltà di Apprendimento: Bambini con difficoltà nella lettura.

    Il lavoro più semplice per insegnare ad un bambino a leggere è, per esempio, quello di leggergli una fiaba. Questo è un esercizio che devi ripetere tutte le sere e, nel farlo, devi permettergli di guardare le immagini del libro. Questa è un’arma molto efficace a tua disposizione affinché il piccolo riesca a guardare e ad ascoltare contemporaneamente. È il modo più efficace ed efficiente che tu possa utilizzare!

 

Rifletti un po’… Una volta le storie venivano tutte tramandate oralmente; quindi per la nostra memoria l’ascolto è un elemento basilare.

Dato che la scuola è basata principalmente sull’ascolto, per evitare difficoltà di apprendimento devi consentire al tuo bimbo di esercitare la sofisticazione uditiva, in modo particolare se non la possiede di natura. Essa è fondamentale come l’attenzione.

Potenzialmente a tre anni il livello neurologico e visivo del tuo bambino dovrebbe permettergli di leggere i simboli, per cui non gli insegnerai effettivamente a leggere le lettere ma, piuttosto, a riconoscere visivamente e – a livello uditivo – il suono di quel segno.

Questo è l’invito più naturale ad esplorare un mondo fatto di lettere, segni e simboli. Al massimo possiamo anticipare nei piccoli il riconoscimento del proprio nome. Il passaggio dal semplice riconoscimento dei segni grafici alla lettura avviene in modo graduale e spontaneo. Non devi forzare i tempi!

Per leggere si ha bisogno di molta precisione nell’uso dell’occhio: è necessario che il tuo piccolo impari a controllare perfettamente tutti quei movimenti dell’organo visivo che permettono di esplorare correttamente lo spazio.

Molti bambini guardano muovendo tutta la testa invece di muovere semplicemente gli occhi e questo non permette loro di esplorare tutta la realtà. Ciò potrebbe provocare difficoltà di apprendimento nella lettura.

Il metodo globale ci fornisce una prima soluzione a questo problema, cioè quella di permettere al bambino una visione fotografica.

 

Difficoltà di Apprendimento: ESERCITAZIONE

Ti spiego di cosa si tratta: prendi una frase e scrivila su un foglio disponendola su tre righe, esempio:

difficoltà di apprendimento

le lettere, in questo modo, possono essere di grandi dimensioni.

Fatto questo, leggi la frase al tuo bimbo mentre gli mostri il foglio.

Intorno non deve esserci nulla che possa disturbare l’attenzione visiva del piccolo ed è per questo che si ha l’abitudine di usare fogli completamente bianchi, senza righe o quadretti.

Su altri fogli continua a scrivere frasi attinenti alla prima, ognuna su un foglio diverso.

difficoltà di apprendimento

Il bimbo non deve fare una lettura globale delle frasi: dovresti semplicemente leggere una frase alla volta mentre il piccolo le guarda. In questo modo egli sarà in grado di fotografare e di memorizzare una frase alla volta.

Questo metodo può essere usato in modo proficuo anche con bambini con problemi cerebrali e difficoltà di apprendimento accertate.

Quante volte si deve leggere al bambino la stessa frase prima che le impari? Quattro volte non consecutive al giorno per quattro giorni. Provate e scoprirete che funziona davvero: alla fine della quarta giornata il piccolo avrà fotografato le frasi. Come verificarlo? Scrivete su un foglietto la parola “scoiattolo” e su un altro foglietto la parola “quercia” e ponete i biglietti di fronte a vostro figlio. Ora chiedetegli: “Nel bosco viveva uno…..”. Non è sorprendente che prenderà il fogliettino con la parola scoiattolo, avrà semplicemente usato la sua capacità di memorizzare un’immagine visivamente.

Questo esercizio lo possono fare tranquillamente anche bambini di tre anni.

Che abbia una o l’altra difficoltà, una volta individuato il problema di fondo, ti basterà cercare di andare incontro alle esigenze del bambino, mettendolo nelle migliori condizioni per imparare e apprendere.

A volte basterebbe veramente un piccolo sforzo da parte di tutti per raggiungere risultati importanti!

Lascia pure un tuo commento!

 

Autore: Marco Masella

Lascia un commento

2 commenti