Ora basta! voglio vedere Bambini Felici

Educare i bambini alla felicità è un progetto speciale che nasce da fatti di vita vissuta ed esperienze che ho maturato sul campo in prima persona. Ho voluto creare questa pagina perché mi sembra giusto che tu sappia con chi hai a che fare e come nasce questo progetto. Leggi fino in fondo queste righe perché, al di là del progetto “educare i bambini alla felicità”, potresti scoprire informazioni di fondamentale importanza per te e per il futuro dei tuoi figli.

Il mio nome è Marco Masella e sono il Presidente della Scuola di Palo Alto, una delle più importanti Business School operanti nel nostro paese.
Come nasce educare i bambini alla felicitàIn realtà questo mio ruolo in questo progetto ha avuto solo il compito di aiutarmi nella creazione di qualcosa che era già diventato indispensabile per me come uomo e per le mie responsabilità di padre.
Tutto nasce, infatti, proprio dal fatto che ho 4 splendidi figli e che anche io come te ho dovuto e continuo ad affrontare la difficilissima esperienza di educare i miei bambini nella speranza di fare tutto il possibile per creare solide basi per il loro futuro di uomini e donne di domani.
In realtà i miei figli sono nati in periodi diversi… i primi due oggi hanno 16 e 18 anni mentre gli altri due sono molto più piccoli.
Quando ho mandato all’asilo e poi a scuola i primi due, ho scelto gli istituti ai quali iscriverli in modo abbastanza tradizionale, immaginandomi un sistema scolastico funzionante in modo adeguato e pressoché simile da tutte le parti.
In realtà le cose non stanno proprio così… Anzi la realtà è completamente diversa e l’ho imparato a mie spese.

Per l’amor del cielo non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ci sono fior fiore di Istituti con elevatissime competenze, ma la mia esperienza non è stata fortunata anche per colpa della mia inesperienza. Purtroppo io, come immagino anche tu, non sono “nato imparato”.

Di fatto, dopo un po’ di tempo che i miei bambini frequentavano l’asilo, ho cominciato a notare dei cambiamenti.

Mi rendevo conto che i miei primi 2 figli, con l’esperienza scolastica erano diventati se non tristi sicuramente meno allegri e soprattutto insicuri. Quei bimbi vivaci e sorridenti che avevano cominciato l’avventura della scuola materna in pratica non esistevano più… loro che sempre mi subissavano di domande ed avevano la mente in continuo fermento si erano quasi addormentati insieme alla loro voglia di scoprire nuove cose…

 

Educare i bambini, cosa stava accadendo?

In realtà non mi sono reso conto subito delle vere motivazioni di questo cambiamento, e, quando ineducare i bambini rare occasioni esternavo le mie perplessità alle insegnanti, loro erano molto brave a crearmi la sensazione che il problema fosse mio.

In pratica il problema mi veniva sistematicamente rovesciato! Mi dicevano che la colpa era mia (nostra) che non facevo quello che dovevo, perché invece, dal canto loro, le insegnanti facevano tutto quello che dovevano o potevano.
Insomma, dopo ogni colloquio, venivo incanalato in un meccanismo psicologico noto dal nome  “impotenza appresa” che conoscevo, ma come spesso capita quando le cose ti toccano in prima persona, non riconoscevo.. Grazie a questo meccanismo nascevano in me delle convinzioni che mi portavano a pensare che… “siccome so che non ci posso fare niente per migliorare la situazione, la prendo buona così e ci rinuncio…”.

 

La ricerca di Seligman (straordinario studioso e psicologo che ha condotto per svariati anni ricerche sul tema, ricerche dalle quali nasce tutta la logica della felicità) dice invece che non è affatto vero che non ci puoi fare niente. In realtà ci puoi fare molto, ma devi essere educato a sapere che ci puoi fare molto, perché istintivamente non ti verrà naturale farlo. Istintivamente sarai portato a credere che non ci puoi far nulla.

 

Questo però l’ho imparato dopo.. (molto dopo) quando casualmente, per via dell’attività della Scuola di Palo Alto, studiando i percorsi delle risorse umane e dei vantaggi della positività in azienda (che hanno portato al “Positive Business Forum“), mi sono imbattuto negli studi di questo straordinario uomo.

Non ti nascondo che quando mi è successo, il “sistema scuola” ha cominciato a diventarmi antipatico!
Ho riflettuto molto su quello che era accaduto a me personalmente ed ai miei figli, ed in qualche modo mi sono sentito ancora più responsabile di quanto non mi fossi sentito responsabile all’epoca.

Ho capito che in realtà io non ero stato in grado di dire alle insegnanti che… mi stavano raccontando un mucchio di fesserie. Non ero stato in grado di affrontarle e di dire loro in faccia che la colpa non era mia ma loro, che, magari perché dovevano gestire classi numerose, magari perché in classe dovevano gestire bambini problematici che necessitavano di maggiori attenzioni per evitare che si facessero male, o magari semplicemente perché erano demotivate e stanche di una routine capace di dare come unica soddisfazione lo stipendio a fine mese, loro facevano in modo che i ragazzi più tranquilli stessero in “modalità vegetativa” (della serie… “Tu sta fermo li e non ti muovere”) concentrando la loro attenzione sui più vivaci per evitare “morti e feriti” (unico vero scopo della giornata scolastica).

 

Educare i bambini. I problemi seri..

Educare i bambiniQuesto senso di colpa mi ha tormentato per tanto tempo… ed è arrivato al suo culmine quando ho dovuto affrontare un problema personale importante che ha turbato non poco la mia personale esistenza di uomo e di padre.

E’ stato lì che ho capito che dovevo e potevo fare qualcosa non solo per me, ma anche per tutte quelle persone (e dopo ho scoperto che sono tantissime) che stavano attraversando i miei stessi problemi e che non avevano avuto nemmeno la fortuna di capire e sapere che la colpa non era loro.
E’ per questo che è nata l’idea di questa iniziativa.
Educare i bambini alla felicità è qualcosa che possiamo e dobbiamo fare tutti. Dobbiamo solo sapere come fare.

Dobbiamo smettere di affidarci ad esperti che sono rimasti alle teorie di cinquanta anni fa e rendere i nostri figli migliori assicurando loro un futuro sereno e basato su fondamenta solide.

Siamo noi, e non altri, che possiamo e dobbiamo fare qualcosa per educare i nostri figli alla felicità!

In realtà io sono stato fortunato, perché la vita mi ha dato una seconda occasione. Nella prima avevo sbagliato lo sbagliabile… e normalmente non ti viene offerta una seconda occasione. Ma a me questa occasione è stata concessa perché dopo “n” anni mi sono nati altri due figli e lì ho capito che non potevo e non dovevo ricommettere gli stessi errori.

Quando mi sono nati gli altri due figli, infatti, mi sono detto: “e no eh… questa volta non mi fregate!! Non mi raccontate frottole perché se fate come dite voi lo so bene che alla fine il risultato non sarà quello che voglio…”.
Con i miei ultimi figli quando guardavo negli occhi gli insegnanti o i presidi che mi descrivevano la scuola dove pensavo di iscriverli, li ascoltavo ed ero in grado di comprendere semplicemente da come si approcciavano e dalle risposte che davano alle mie domande il loro grado di preparazione…  Loro parlavano ed io pensavo… “E no eh… tu sei uno che vuoi riempire di quanti più bambini possibili le classi perché vuoi guadagnare di più… Stai cercando di faticare meno per guadagnare di più! Ma siccome si tratta dei miei figli ed i miei errori già li ho fatti, questa volta non mi sta più bene!”.

Col cavolo che li ho mandati in una scuola qualsiasi, ho voluto selezionare personalmente e con la massima attenzione la scuola, e continuo ancora oggi a fare attenzione che mantengano le promesse fatte. Se non lo fanno sono lì in prima fila a pungolarli. Ma per me oggi è semplice… perché ora so come fare!

Quindi seleziona con cura la Scuola, in particolare l’asilo.

Da quando ho vissuto questa esperienza ho sempre avuto un sogno… quello di mettere quante più mamme possibili nella condizione di evitare errori che possano avere ripercussioni disastrose sul futuro dei loro figli.

Ed è per questo che…
In educare i bambini alla felicità ho racchiuso tutta l’esperienza maturata grazie alla Scuola di Palo Alto nella speranza che tutto ciò possa aiutare anche te a crescere i tuoi figli felici e sereni.

Se hai dubbi o domande lasciami un tuo commento o semplicemente aiutami a fare meglio condividendo il tuo pensiero o la tua esperienza, sono sufficienti anche due sole righe… 🙂 .

Marco Masella

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59 commenti

  • Sofia Boesen

    Educare i bambini alla felicita e un progetto ideato da Marco Masella che di mestiere fa il Presidente della Business School piu quotata e famosa d’Italia La Scuola di Palo Alto di Milano e per passione e lungimiranza gira l’Italia, tenendo brillanti conferenze

  • Tristana

    Caro Marco,
    quante lacrime ho versato quando ho letto tutti i tuoi articoli, la tua esperienza…è la mia, di mio marito e dei miei 3 figli.
    Ad oggi il terzo figlio frequenta la prima elementare e sto già discutendo con le maestre, perchè – come te – ho imparato “ad istinto” – a riconoscere le belle frottole vestite a festa, distribuite come verità sacrosante.
    Faccio un lavoro, quello del grafologo, che mi ha insegnato ad individuare subito i campanelli d’allarme nel vedere il figlio che colora male, che non ha ancora appreso quei rudimenti che diventeranno automatismi, per poi passare ad apprendere, a divertirsi scrivendo e leggendo….MA QUANTE LOTTE contro l’incompetenza di maestre e, insegnanti poi, che rispondono con un modulo prestabilito:” il bambino sbaglia?…allora lo porti dallo psicologo e gli faccia fare dei test….il bambino non sta fermo….è CERTAMENTE affetto da adhd….la bambina è bella e….forse… non capisce la matematica per questo….”.
    Adesso, a 47 anni e al terzo figlio ho deciso di disintossicarmi e di non far passare un solo giorno senza fare qualcosa di utile, anche se questo significa “combattere contro ignoranza, ipocrisia, pressapochismo, incompetenza mascherata”.
    Ma ho fatto anche danni, perchè all’inizio ho ascoltato fidandomi dei miei interlocutori, confidando che chi faceva la maestra sapesse fare il suo mestiere, che chi mi parlava lo facesse nel’interesse del bambino in questione….quanta sofferenza, e quanta strada percorsa negli ultimi 19 anni.
    In ultima, Marco, ti invito caldamente a continuare senza sosta a informare tutti i genitori e non, perchè solo la consapevolezza, solo le vere informazioni poi creano conoscenza e cultura, tolgono la paura dalla testa e dalle azioni, solo così i bambini potranno essere educati da noi in modo più sereno e consapevole.
    Ecco dove sta la felicità secondo me, sta in un genitore che sa esattamente che sta facendo del suo meglio per il suo bambino, non per il denaro che guadagna, non per la professione che esercita, ma per la strada chiara nel suo cuore e percorsa senza timore con i propri figli a fianco.

    Ti ringrazio immensamente,

    Tristana

  • Lia

    Probabilmente si, ma dovrei capire meglio i termini.dell’invito prima di proporlo.anche solo ad una scuola…. Come posso approfondire?

  • lia

    A roma non è previsto alcun incontro? sarebbe interessante conoscervi…

  • Manuel

    …pare che le colpe ai genitori cominciano a darle già da quando i bimbi sono piccini piccini.. io ho una figlia di soli 18 mesi, che ancora allatta.. vi lascio immaginare.. la mia piccolina ancora non ha ingranato con lo svezzamento, non ha molta voglia di mangiare in realtà semplicemente perchè non ha fame..le basta poco, ma tutti i “professionisti improvvisati” che ci circondano danno la colpa al seno, non sapendo che in realtà, anche dal seno lei ha sempre mangiato poco…
    io sono una pedagogista e figuratevi…”tu dovrsti saperle certe cose”, “sei tu che non vuoi darle autonomia”, e via dicendo..tutto per la serie “è colpa tua se lei non mangia”…
    non è così…o meglio..forse è anche una “complicanza” dell’allattamento al seno il fatto che lei abbia difficoltà a mangiare.. ma non è tutto..perchè la mia signorina è interessata al nostro cibo, mangiucchia da noi spontaneamente, vuole assaggiare tutto..ma non ha molta fame, semplicemente (anche il suo papà era così da piccolino).
    proprio perchè sono una pedagogista so che ogni bambino ha i suoi tempi, le sue esigenze, ogni bambino è diverso e ciò che vale in linea di massima non è applicabile ad ogni singola persona..certo farebbe piacere anche a me che mia figlia mangiasse senza storie, che fosse bella cicciottella e altro.. ma lei è bellissima e perfetta così.. perchè è lei..
    quindi i consigli degli altri vanno bene… fino ad un certo punto.. ricordiamoci che sono consigli di persone che non vivono con noi, che si perdono il meglio delle nostre giornate..che non sanno tutto…e allora.. lasciamoli dire, senza permettere loro di complicarci le cose.. perchè essere un genitore è già cosi meravigliosamente complicato.. 🙂

    • Grazie per aver condiviso con noi le tue sensazioni… Grazie per averci raccontato la tua esperienza… Grazie per averci trasmesso quanto amore hai per tua figlia! Mi hai emozionato. Continua così!

  • AUGUSTO FERRI

    Vorrei avere un contatto per capire come organizzare una tappa del tour presso il paese dove vivo (Vasanello – VT)

  • Critina Cirillo

    Salve,
    sono mamma Cristina e tu Marco Masella sei capitato nel momento piu’ duro della mia vita..qiando perdi di vista l’obiettivo principale che ci sta a cuore: essere felici!
    Sono qui a chiederti di venire a Cannes ed organizzare un workshop x noi mamme italiane in Costa Azzurra.
    So che svolgi un lavoro a livello manageriale e quindi dovremmo spostarci noi da te…ma la vita, ah la vita a volte ci mette a dura prova e cosi’…ci perdiamo un po’.

    Se ti interessa, potremmo organizzare questo TOUR DELLA FELICITA’ francese..principalmente per i nostri figli che pura avendo la fortuna di esser bilingue…son seguiti da un sistema troppo schematico che non li fa esprimere!
    …Grazie per il contributo che ci dai.
    Spero vorrai avventurarti oltre il confine…. Buona giornata’

    • Ciao Cristina e grazie a te per questo tuo contributo.
      Si è vero, gli impegni sono tanti, ma questa è una mia crociata personale e da quando è cominciata questa avventura l’entusiasmo di tanti genitori e la gratitudine che ci rivolgono per il nostro lavoro ci riempie di gioia e ci appaga per gli sforzi che stiamo facendo.
      Per una tappa francese a Cannes è complicato, ma si può provare a trovare il modo di farla. Ti chiedo gentilmente di inviare un messaggio sulla nostra pagina FB che trovi qui https://www.facebook.com/Educareibambiniallafelicita lasciando tutti i tuoi dati di contatto. Il nostro Team ti contatterà e cercheremo di fare il possibile per accontentarti.
      Un abbraccio grande e dacci una mano a diffondere il messaggio.

  • Daria

    Ciao Marco, sono la mamma di un ragazzo di 15 che ha superato a gran fatica emozionale il quinquennio elementare: anche se piccolo mi diceva che nelle ore del pomeriggio si annoiava, che avrebbe preferito fare un gran numero di altre cose ma non stare “fermo lì in classe”…Purtroppo per ragioni familiari non abbiamo potuto cambiare scuola, ma la scelta della scuola media è stata più accurata e ha dato soddisfacenti risultati. Ora è un giovane liceale impegnato inoltre in due diversi sport e pare instancabile! Nella vita professionale sono un istruttore di nuoto (con il sogno dell’insegnante classica nel cassetto…) e noto con l’andare degli anni che i nostri allievi – dai bambini anche molto piccoli ai ragazzi – sono sempre più disinteressati, spenti nell’entusiasmo, carenti di attenzione e curiosità….tristi . Come motivarli e accendere l’interesse? Da un mio allievo adulto ho ricevuto il tuo contatto : conto di incontrarti prossimamente a Chieri. Per ora grazie buon lavoro!

    • purtroppo è così. Nella frenesia di riempire il loro tempo di giochi, opportunità, esperienze ci dimentichiamo di ascoltarli e di comprendere e assecondare i loro ritmi, le loro propensioni, ma anche la necessità di annoiarsi un po’, di tanto in tanto. Grazie per il tuo contributo

  • Rita

    Ciao Marco,
    ho letto con grande interesse i contenuti del tuo sito. Le nostre due bimbe hanno 2 e 3 anni, e purtroppo per motivi lavorativi le abbiamo trascinate con noi in giro per il mondo fin da piccolissime: prima Canada e ora Regno Unito. Vanno entrambe all’asilo e la più grande presto inizierà la scuola (qui le elementari iniziano a 4 anni). Sarei molto interessata a seguire più in profondità il tuo pensiero ma purtroppo non mi è possibile per ovvi motivi partecipare agli incontri in Italia: puoi consigliarmi intanto qualche libro?
    Grazie mille, Rita

  • francesca

    Ciao Marco io e mio marito abbiamo partecipato con grande interesse al tuo ultimo intervento a Bari. Ci ha cambiato molte prospettive. Volevo chiederti un parere, se puoi: abbiamo un figlio (il primo di due) di 5 anni e mezzo, ne compirà sei a gennaio; approposito di scuola siamo molto indecisi se tenerlo alla scuola dell’infanzia l’anno prossimo, dove sarebbe il più grande o mandarlo in anticipo a scuola primaria. Considera che il piccolo è molto sveglio dal punto di vista cognitivo linguistico e sociale, meno da quello strettamente didattico poichè noi non abbiamo mai insistito sul farlo scrivere o altro. Il nostro interesse è tenerlo in un contesto dove sia stimolato e abbiamo paura che alla scuola dell’infanzia in classi eterogenee (quindi con bambini anche di 3 anni) non sia sufficientemente seguito. Hai una opinione in proposito? o strumenti di discussione da offrirci?
    Grazie

    • Ciao Francesca,
      ti capisco, è un tema molto dibattuto e complesso, nonché una scelta importante per i nostri figli. Il grande problema dei bambini anticipatari non è tanto la loro capacità di apprendere, quanto lo sforzo fisico che gli si chiede in termini di attenzione prolungata ad un compito e alla fatica dello scrivere.
      E’ un’età in cui le differenze di qualche mese sono significative nello sviluppo cognitivo e motorio. Ragionando in termini statistici, pur non negando che le eccezioni esistono, normalmente il divario con i bambini più grandi si crea e il rischio è di vederli sempre in affanno – soprattutto nei casi più estremi di bimbi nati a marzo/aprile.
      Spesso in prima arrivano bambini che non hanno ancora sviluppato la corsa crociata o che colorano come bambini di 3 anni. Mi dirai: “Cosa c’entra?” Tantissimo, perché sono i segnali che ti fanno capire che un bambino non ha ancora potenziato la muscolatura capace di affrontare l’impegnativo compito di tenere in mano una matita e scrivere.
      Per noi adulti è un’attività banale come bere un bicchier d’acqua, per i bambini una competenza difficile da acquisire che richiede sforzo e tanto allenamento.
      Il mio consiglio è di raccogliere più impressioni possibili dagli insegnanti, soprattutto delle prime e seconde (meglio se di una Scuola di cui ti fidi), perché quasi certamente avranno anticipatari in classe e la loro esperienza è fresca. Fatevi raccontare il loro parere.

  • grazia maggio

    sono la mamma di due bambini. il primo ha quasi 3 anni e la seconda 16 mesi. con il lavoro la gestione dei bambini così piccoli è difficile. il grande ha iniziato la scuola materna e sta avendo un pò di difficoltà di inserimento. questo è un problema che mi angioscia e soprattutto penso che forse la colpa è mia. come madre mi chiedo sempre se sbaglio qualcosa nel crescerli o nell’educarli. quando ero incinta ho letto tanti testi su come crescere i bambini e pensavo che poi fosse semplice applicare quei consigli. ma in realtà la pratica è diversa. mi chiedo sempre se i miei bambini sono felici. vorrei che qualcuno mi insegnasse ad essere una brava mamma. so che quello che chiedo è impossibile. dai suoi racconti mi sono resa conto che anche lei ha imparto dalla sua esperienza e ha avuto modo di rimediare agli errori con la sua seconda esperienza e se non c’è una seconda possibilità?
    non vedo l’ora di seguire il suo workshop di venerdi a bari. spero mi aiuti non solo ad educare i miei bambini alla felicità ma anche a ritrovare un pò di felicità nella mia vita !!!!!!!!!!!!!

    • Cara Grazia.. Tu hai ancora tutte le possibilità di questo mondo con i tuoi bambini 🙂
      E’ vero che io con i miei più piccoli ho avuto la possibilità di evitare gli errori del passato, ma è anche vero che anche con i miei più grandi c’è stata la possibilità di rimediare a molte cose.
      Il tuo “forse la colpa è mia” mi ricorda tanto me.. e “l’impotenza appresa”.. Già in questa pagina puoi trovare tanti spunti di riflessione… Chi ti ha insinuato il dubbio che possa dipendere da te?
      Resta serena, e sii cosciente che sei assolutamente in tempo peri lavorare al massimo delle possibilità per rendere felici i tuoi figli.
      Tante mamme che lavorano ci riescono, perchè non è importante la quantità di tempo che si trascorre con loro.. ma la qualità del tempo che gli si dedica.
      E’ proprio nella fascia di età dei tuoi figli che si possono ottenere i risultati migliori… basta sapere cosa fare ed avere la costanza di applicare queste conoscenza alla vita di tutti i giorni.
      Continua a seguirci e ad applicare i nostri suggerimenti in maniera costante ed intelligente e vedrai che i risultati non tarderanno ad arrivare.
      Sarò felice di conoscerti domani e di averti presente alla tappa del Tour di Bari che oltretutto sta avendo un successo strepitoso.

  • barbara rutilensi

    Ho partecipato all’incontro di Empoli e grazie ai vostri preziosi insegnamenti ho avuto la conferma che ciò che mi ha trasmesso mio babbo fin da piccola (“Sforzati sempre di trovare l’aspetto positivo nelle persone” ) anche e soprattutto tramite il suo esempio nella vita di tutti i giorni è la base della mia visione positiva che vorrei trasmettere alla mia bambina di quasi due anni.
    E devo dire che in questo momento della mia vita è stata una fortuna incontrarvi, perchè mi avete fornito una serie di conferme e di strumenti per fare in modo di educare davvero mia figlia alla felicità, (e rieducare me!).
    Grazie con tutto il cuore, aspetto altre occasioni per potervi incontrare di nuovo.
    Barbara

  • Barbara

    Buongiorno Marco ,
    venendo ai vostri incontri ho scoperto solo una parte dei mille volti di un bambino , essendo la madre di una figlia di quasi tre anni gioiosa anche grazie a voi , mi sono domandata se potevo far qualcosa per altri piccoli ,mi è venuto in mente l’affidamento solo che il dubbio è : potrei nuocere a mia figlia ?
    Anche perchè sicuramente un piccolo dato in affido avrebbe bisogno di particolari attenzioni .
    il dubbio mi assale , puoi darmi qualche spunto per riuscire a prendere una decisione ?
    grazie Barbara

  • Nunzia

    Mi sono davvero entusiasmata nel sentire come la semplicità (modello peppa pig) alla fine ci ripaga. Ho iniziato il mio diario delle 3 cose a cui sono grata e ho pensato di proporlo anche alle mie bimbe di 4 e 6 anni.. meglio però la sera prima di andare a letto che la mattina prima di andare a scuola potremmo starci delle ore… fantastico!!! mi impegno anche ad educare il collega e il capo alla felicità… ambiziosa…

    • 😀 Davvero grande Nunzia! Quello che mi piacerebbe è riuscire a far creare milioni di diari come il tuo in tutta Italia.. 🙂 …ambizioso… ma sono certo che con un’entusiasmo coinvolgente come quello che sei riuscita a trasmettere attraverso il tuo commento prima o poi ci si arriva.

  • Antonino Maione

    Grazie Marco, pensavo foste organizzati per intrattenere i bimbi…
    Dovendo scegliere di spendere qualche ora il sabato scelgo di stare con loro e aspetto la data di La Spezia per unirmi al gruppo di “Educare i bambini alla felicità”.

  • Antonino Maione

    E’ possibile partecipare agli incontri con due bimbi piccoli (9m + 30m)?
    Mi piacerebbe partecipare al prossimo incontro previsto a Empoli e non vorrei lasciare i pargoli ai nonni…
    Grazie
    Nino

    • Antonino.. 🙂 capisco il tuo problema.. ma gli incontri sono per i genitori, loro si annoierebbero. Considerando che stai facendo qualcosa per la loro felicità, anche se li lasci questa volta non sarà poi così grave.. 😉

  • Ciao sono il papà di una bimba disabile che mi ha insegnato ad essere triste per poi assaporare il vero gusto della felicità. Solo chi conosce il buio, può capire la luce, cantava Enzo Avitabile. I nostri bimbi sanno essere felici senza compromessi senza se e senza ma, sanno ridere con gli occhi, con il viso , con la faccia: aiutatemi a fare sorridere le famiglie. Molto spesso le famiglie sono sole ed allora è più semplice tendere alla negatività che alla positività. Vorrei insieme a Voi ed alla mia associazione portare esperienze in tale senso all’interno delle scuole educando al sorriso anche le famiglie dei bambini disabili.
    Grazie per l’attenzione.
    Il papà di Sara

  • wanda bellisario

    carissimo….sono un’insegnante di scuola media e lavoro in un istituto comprensivo dei tre ordini di scuola materna elementare media a napoli.
    Per l’anno prossimo avrei intenzione di fare un progetto curriculare che duri nel corso dell’anno scolastico e che educhi tutti i ragazzi alla felicità.
    Sono stanca di veder passare progetti che non lascino il segno….so bene che sono la prima ad essere educata e vorrei farlo con loro….il mio modo di insegnare mi permette di farlo…
    leggendo le tue parole….ti chiedo…nn mi puoi aiutare magari con titoli di testi che mi possono aprire la mente e farmi da guida in itinere…nn saprei….se puoi….tt quello che è in tuo possesso…scritti…appunti….nn voglio essere invadente…..un qualcosa che possa aiutarmi….ti ringrazio e ti saluto….e anche se nn potrai…..sappi che le tue parole…già sono un grande aiuto per me…a presto…spero

  • Ciao Marco
    ho due figlie di 22 e 20 anni che frequestano l’università. Con la prima ho avuto grandissimi problemi con la scuola ed ho commesso molti errori (i primi aprono sempre la strada). Sono stata fortunata perchè in qualche modo ne siamo uscite, ci sono voluti 7 anni di liceo con pessimi insegnanti e qualche faro.
    Non ho potuto scegliere la scuola per problemi di reddito mo, ora, col senno di poi, invece del mutuo pagherei volentieri una retta in una scuola di altro tipo…
    Però so che mia figlia sarà un’ottima educatrice, siamo cresciute assieme…

    p.s. per ora educa i cani ed è bravissima: sono cani felici e bravi.

  • sara

    ciao Marco,
    visto che sicuramente avrai una consolidata esperienza di tipologie di scuole e di metodi cosa ne pensi del metodo montessori e di conseguenza di queste scuole?
    hai dei suggerimenti su come scegliere una scuola e cosa pretendere dagli insegnanti?
    grazie mille.
    sara

  • Barbara

    Buongiorno Marco ,
    ho partecipato all’incontro del 27/2 /14 a Milano e , rileggendo la tua ” presentazione “, mi sono chiesta : dove posso mandare mia figlia di appena 25 mesi all’asilo ?
    Al momento sta con la baby sitter ed è una bambina molto solare e socievole , non vorrei cambiasse .
    Potresti consigliarmi qualche struttura ? Calcola però che sono impiegata , quindi le mie finanze sono limitate :-))
    Ciao grazie mille
    Barbara

  • Giovanna

    non ho visto nè potuto seguire alcuno degli incontri passati, ma spero voi possiate venire un giorno a Bari per ascoltarvi con molto piacere e vi assicuro una grande presenza di genitori! Io purtroppo ho solo una figlia ma credo che sia utile per tutti coloro che sono genitori…..impariamo a rendere una vita, già difficile di suo, da “BAMBINI”!
    Grazie.

    • Marco Masella

      Grazie a te Giovanna. Accogliamo con gioia il tuo invito. Siamo certi di trovare a Bari tanti genitori che hanno voglia di confrontarsi e capire come fare per crescere bambini Felici.

      Siete in tanti a chiedercelo. Continua a seguirci, appena apriremo nuove date lo segnaleremo, come sempre, agli iscritti al blog e sulla pagina Facebook.

  • Delia

    Sono la mamma di una bambina di 6 anni al primo anno di primaria che, dopo un idilliaco approccio con il nido e poi con la materna, sta vivendo il dramma di vedere la propria figlia perdere interesse di giorno in giorno per l’apprendimento.
    Come dice lei, il mondo circostante tende a farmi pensare che l’adattamento è difficile per tutti e che la primaria è un mondo nuovo, ma mia mamma, insegnante elementare in pensione, mi dice che la bambina è appiattita da una classe e da insegnanti che non la stimolano.
    Il problema è che io ho perso fiducia nell’educazione così come è concepita oggi (fretta, mole di doveri e di compiti, annullamento della creatività, della personalità e condanna dello svago) e ho paura anche a cambiare classe e/o scuola.
    Mi piacerebbe molto potervi incontrare nella mia città (Bari)

    • Marco Masella

      Cara Delia, comprendo molto bene la tua situazione, anch’io con i primi due figli ho vissuto lo stesso senso di frustrazione e impotenza. Nonostante ciò come genitori non possiamo darci per vinti e dove non arriva la scuola dobbiamo arrivare noi, con i nostri stimoli, il nostro supporto, la nostra comprensione. Solo tu sei in grado di giudicare quanto la situazione sia compromessa, tuttavia penso che quando il malessere di un figlio è marcatamente evidente, forse vale la pena guardarsi intorno per valutare opzioni diverse, strutture scolastiche che dimostrano di avere a cuore non solo il completamento del programma didattico ma anche lo sviluppo del bambino in ogni sua manifestazione. Non cedere alla frustrazione e non dimenticare che i bambini sono pieni di risorse. Noi genitori siamo gli unici capaci di capirli in modo profondo e siamo sempre noi quelli maggiormente in grado di trovare le leve giuste per muovere le loro passioni e stimolarli alla crescita.
      ….su Bari ci stiamo lavorando, spero di riuscire ad esserci molto presto.

  • Scapolo senza figli, ma con 7 nipoti, animatore da 20 anni e più, provo in sintesi a portare pillole di felicità attraverso il gioco negli asili e nelle scuole, teatro, danze, racconti da ridere… Purtroppo anno dopo anno m’accorgo che TUTTI gli adulti a scuola si trovano a ostacolare, se non censurare, ogni insorgenza di gioia vitale nei bambini… Ma non smetto di credere – e ricordare – che con insegnanti aperti e genitori collaborativi con i loro figli si possono fare insieme davvero cose belle e “inaudite”! Persino semplici e vere! Grazie e a presto Rgr

    • Marco Masella

      Grazie Renato. Genitori, zii, educatori, chiunque entri in contatto con i bambini ha una grande responsabilità nell’aiutarli a crescere, nell’aiutarli a divenire adulti solidi. Non sono solito parlare per citazioni ma leggendo il tuo commento mi è immediatamente giunta alla mente una citazione del filosofo cinese Mencio: Il grande uomo è colui che non perde il suo cuore di bambino.

  • Alessandro Camiletti

    Ciao a tutti, sono un fortunatissimo papà di sei meravigliosi bambini.
    L’incontro di oggi sul tema di come affrontare il periodo dell’adolescenza mi sarà utilissimo per poter gestire questa delicata fase con la mia primogenita.
    Confermo l’importanza della scuola quale “cerchia” di relazioni che i bambini/ragazzi devono intrattenere.
    Grazie ancora.

    • Marco Masella

      Wow! Grazie a te per questa testimonianza!

      Continua a seguirci, sono in partenza incontri di approfondimento, dedicati a singole tematiche del mondo dei bambini e della famiglia nel suo complesso.

  • francesca

    Sono la felice mamma di due splendidi bambini di 9 e 5 anni che in mezzo a tante difficoltà, anche perché mamma “single” da due anni, cerca di crescere i suoi figli felici e sicuri. Compito assai arduo sempre! Ma in modo particolare quando le cose non vanno come le avevi pensate. Difficile rimanere positivi davanti alle dure prove della vita soprattutto se queste contaminano direttamente la felicità dei tuoi figli. Forse sono occasioni per insegnare di più ? Io mi ritengo fortunata per avere trovato tante persone che hanno saputo aiutarmi nelle mie difficoltà … specialisti e insegnanti … a volte sono io a far fatica a rimanere positiva e i miei figli me lo fanno notare, a loro modo. Verro’ a sentirvi … c’e’ sempre da imparare!

    • Marco Masella

      Francesca hai proprio ragione! C’è sempre da imparare, ma c’è sempre un motivo per rimanere positivi. E se sono i figli a ricordarcelo è splendido, poichè testimonia il nostro lavoro di genitori.
      Ti aspettiamo, in uno dei nostri eventi in Italia, il 2014 ne prevede differenti!

  • Mamma di Marta

    Ho 41 anni e una figlia di 2 anni che ha appena cominciato il suo percorso nella Classe Primavera di un asilo.
    Spero di aver scelto bene: a parte i primi momenti difficili di distacco, adesso (a distanza di 3 settimane) mia figlia e’ felice e si diverte moltissimo.
    Sono venuta al Workshop lo scorso anno e mi sono convinta che il mio primo compito sia rendere felice mia figlia.
    Grazie per cio’ che state creando

    • Marco Masella

      Grazie a te per questa testimonianza! Avere i vostri feedback positivi è il risultato più gratificante che possiamo aspettarci dal nostro lavoro. Il fatto che tua figlia sia felice è la vera cartina tornasole del tuo operato. Continua a seguirci e sopratutto condividi con i tuoi contatti questa iniziativa per dare la possibilità a più gente possibile di fruire del messaggio.

  • Rute Luciani

    Ha raccontato la mia vita di madre. Lei, però, non menziona il senso di colpa che affligge il genitore per non essere stata in grado di sottrarre il proprio figlio dalla violenza e sofferenza a causa di dover lavorare perché c’era un mutuo da pagare.
    Adesso ha 12 anni, ha perso il sorriso fin dal primo giorno di scuola materna. Ci sono ancora speranze per lui?
    L’ho atteso per 20 anni e poi l’ho messo nelle mani di persone malvagie e senza alcuna preparazione. La scuola materna bi-lingue inglese/italiano più cara di Milano. Mi consola il fatto che tra tutte le mamme, comunque, sono stata la prima a capire che qualcosa non funzionava e l’ho tolto. Molte, purtroppo, stanno piangendo ancora oggi, dopo aver riso quando ho segnalato il pericolo.

    • Marco Masella

      Grazie Rute, voglio rispondere alla tua domanda: SI!!!!!!!
      Sai cosa? ha 12 anni! Ha solo 12 anni.
      È in piena adolescenza!
      Quello che da oggi farai per lui, contribuirà drasticamente al suo futuro di adulto.
      Dai una lettura all’articolo “La finestra delle opportunità di Enrico Banchi
      Scoprirai, che se è vero che nessuno può cancellare il passato,
      è proprio nell’adolescenza che hai una seconda opportunità per accompagnarlo nel presente
      mostrandogli un futuro migliore (e questo è solo una piccola parte di quello che gli studi sulle neuroscienze ci mettono a disposizione).
      Se hai voglia di approfondire come intraprendere questo percorso, puoi raggiungerci in uno degli eventi live e gratuiti che stiamo realizzando in Italia.

  • Dana

    Sono una mamma che lavora, con 3 figli 15, 14, 12 ora in piena adolescenza. Purtroppo per questioni economiche, di organizzazione e di sopravvivenza non ho avuto la possibilità di scegliere la scuola. Nel paese dove vivo l’offerta formativa arrivava sino alla scuola secondaria di primo grado, e dunque, perché non godere della dimensione paesana???

    Nella mia personale esperienza non è stata la scuola a condizionare i miei figli, ma singoli individui, gli insegnanti.
    Nella loro individualità, ho trovato molta ricchezza, ed a volte, anche grande povertà.
    Questione di fortuna……. ma è davvero possibile avere sempre insegnanti modello che si preoccupano della felicità dei nostri figli???
    Credo nei sogni e questo mi sembra di vitale importanza, non solo per i miei figli ma per l’intero sistema sociale.

    • Marco Masella

      Prima di tutto complimenti, 15,14 e 12 non sono uno scherzo! Mi piace pensare che tutti possano avere educatori di “spessore” e coerenti con i principi educativi della famiglia, ma i fatti e le esperienze mi dicono che non sempre è così.
      La verità è che la fortuna non esiste se non nella nostra testa o quantomeno ha bisogno di un aiuto costante.
      Il periodo dell’adolescenza è particolare e i nostri “bambini” hanno bisogno di molte cose, a breve pubblicheremo alcune notizie sul funzionamento del loro cervello e sui meccanismi di apprendimento più validi secondo le ultime ricerche.

  • Ferrante Ruggero

    Background :
    Oggi ho la fortuna di avere due splendide ragazze di 30 e 28 anni , una laureata in psicologia e l’altra all’ultimo esame di laurea e un altro figlio di 5 anni !! ( dalla mia seconda moglie)
    Nel tuo racconto di vita , rivedo in me le stesse cose, le stesse risposte e come te non mi sono chiesto dove era il problema realmente.
    Spero di potervi ascoltare a Pescara e se questo non avviene a breve, verrò sicuramente in una delle sedi più vicine
    Grazie di avermi aperto la mente
    Sarà dura ma non impossibile 😉

    • Marco Masella

      Ruggero, grazie di cuore per la tua testimonianza. Spero di incontrarti personalmente al più presto. Pescara è nelle nostre previsioni come avrai letto e faremo il possibile per portare il nostro tour anche li.
      Nel frattempo dacci una mano a divulgare quanto più possibile questa iniziativa condividendo magari anche la nostra pagina FB che trovi in fondo alla pagina.
      In bocca al lupo per tutto alla tua famiglia ed un bacio al piccolo.