Che cosa posso fare per crescere un figlio felice?

  • Postato da: Marco Masella

Quali sono i suggerimenti, gli ingredienti i consigli che possono aiutarmi nel crescere un figlio felice?

Mi capita spesso di riceve questa domanda da genitori, ed educatori.

Ma quando chiedo loro cosa intendano per “bambino felice” si apre uno scenario di risposte molto ampio.

Proviamo ad intenderci sulla espressione “bambino felice” e sul significato che,  come Scuola di Palo Alto,  noi abbiamo dato a questa “educazione alla felicità”.

In letteratura, nelle varie ricerche, nei vari esperimenti troverete diverse definizioni:

  • La felicità intesa come stato emozionale, cioè il momento in cui ti senti felice: un bambino è al parchetto e gioca con gli amici, lo vedete sorridere ed esprime la felicità di quel momento.
  • Esiste poi la felicità legata al giudizio di una aspettativa di felicità: andrò al parchetto questo pomeriggio. Il bambino immagina che si sentirà felice in quella situazione.

 

Quello che però noi abbiamo utilizzato come definizione di felicità, invece, è la definizione di felicità data da M.P. Seligman.

Martin E.P. Seligman è il fondatore della psicologia positiva.

E nelle sue ultime conversazioni parla di Flourishing.

Questo termine descrive quello che è il vero concetto di felicità ed il nostro obiettivo nell’educare i figli.

Essendo difficilmente traducibile abbiamo deciso di renderlo con una immagine: quella dell’albero

Un albero il cui sviluppo è sano, che si sviluppa mettendo in essere tutte le  sue potenzialità è un albero che fiorisce ( la traduzione di flourishing è proprio fioritura).

Che cosa però accade quando noi osserviamo un albero?

Ne riconosciamo la bellezza non solo nel momento di massima fioritura, ma anche quando l’albero attraversa le diverse stagioni.

Quindi l’albero ha senso di essere anche in autunno, quando le foglie iniziano a cadere, anche in inverno quando le foglie sono completamente cadute e l’albero è spoglio.

Probabilmente ci piace osservare un po’ meno l’albero, quando è senza le sue foglie ma questo non significa che non sia altrettanto sano: anche così esprime le sue potenzialità.

Uscendo dalla metafora che cosa intendiamo dire?

Che educare alla felicità non può essere pensato come insegnare ad un bambino ad essere sempre felice.

Non solo perché non è possibile… fa parte dell’esperienza di tutti noi incontrare nella propria vita degli eventi esterni oggettivamente negativi, faticosi.

Ma non solo

Proprio come l’albero a cui solo se le foglie cadono possono ricrescere,

così il bambino può imparare, sperimentare felicità

se è in grado di stare con la sua tristezza, con la sua paura, con la sua rabbia.

Con quella gamma di emozioni che noi definiamo negativa – nel senso che ci piacciono meno –

ma che ci permettono di ampliare ed arricchire la gamma della nostra esperienza.

 

Autore: Marco Masella
Marco Masella Presidente della Scuola di Palo Alto, Padre e promotore di Educare i Bambini alla Felicità.

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